Gianbattista Cima è probabilmente una delle personalità coneglianesi più conosciute in tutto il mondo: è infatti uno dei pittori rinascimentali più importanti della Scuola Veneziana rinascimentale. Nato tra il 1459 ed il 1460, ha sempre vissuto tra Conegliano e Venezia, luogo quest’ultimo nel quale si è formato artisticamente. Nei suoi dipinti, infatti, si possono riconoscere tutte quelle caratteristiche tipiche della pittura veneziana: l’interesse per il colore e per la luce e l’attenzione per il paesaggio e tutti i suoi dettagli: le sue vedute sono così sontuose ed imponenti che quasi rubano la scena ai protagonisti veri e propri delle rappresentazioni.
Il legame con la sua città natia rimase sempre forte. Lo storico Boschini, nel 1674, scrisse sul Cima che “E questo haveva per impresa di porre quasi in tutte le sue opere, in distanza, l’aspetto di Conegliano, sua Patria; che è un delizioso Monticello, il che serve anco pe distinguerlo con tal rimarca da gli altri Auttori di questi tempi“: in almeno 24 delle sue opere, infatti, il Cima inserì nelle sue opere il Castello di Conegliano, così come era all’epoca, o quello di San Salvatore o di Collalto di Susegana, paese limitrofe.
Il Cima diventò così ambasciatore della sua terra in periodo rinascimentale ed ora un grande documentarista della struttura della città tra il XV ed il XVI secolo.
Conegliano è ancora molto legata al suo pittore e, oltre a dedicargli la Piazza più importante della città ed un istituto scolastico elementare, grazie anche all’Associazione Amici del Cima è stata restaurata ed ora è visitabile la sua Casa Natale: all’interno sono collocate delle repliche delle opere dell’artista e alcuni reperti archeologici trovati durante il restauro dell’edificio.
A Conegliano, però, è presente solo una sua opera: il Duomo cittadino ospita infatti la Pala d’Altare della Sacra Conversazione, datata 1493 e raffigurante la Madonna col Bambino e angeli, tra i santi Giovanni Battista, Nicola, Caterina d’Alessandria, Apollonia, Francesco e Pietro.
Le altre numerose opere del Cima sono distribuite sia su tutto il territorio italiano sia in tutto il mondo.
Tra le opere conservate in Italia, si possono annoverare: i Polittici di Olera (Bergamo) e di Miglionico (Matera); la Sacra Conversazione del Museo Civico di Vicenza e quella della Pinacoteca di Brera a Milano; i dipinti (oggi a Venezia) di San Giovanni Battista tra San Pietro, San Marco, San Girolamo e San Paolo, il Battesimo di Gesù e il capolavoro della Madonna dell’arancio, con lo sfondo del castello di S. Salvatore a Susegana e il Polittico che appartiene al periodo della maturità (1500-1513), della chiesa parrocchiale di San Fior. A questi anni risale anche la Madonna col Bambino tra S. Michele Arcangelo e Sant’Andrea, presso la Galleria Nazionale di Parma.
Molti quadri, inoltre, sono esposti nei più importanti musei del mondo: per dare alcuni nomi, la National Gallery di Londra, nella sezione dedicata al Rinascimento italiano; il Louvre di Parigi; la Alte Pinakothek di Monaco; l’Hermitage Museum di San Pietroburgo; il J. Peaul Getty Museum di Los Angeles e la National Gallery of Art di Washington.