Punto cardine della Strada del Prosecco e dei Vini dei Colli di Conegliano e Valdobbiadene, Conegliano, centro abitato di circa 46.000 abitanti, può vantare una storia millenaria: risale all’11 febbraio 1016, infatti, il primo documento in cui la Città del Cima viene citata e assegnata dall’Imperatore Enrico II alla famiglia Da Camino. In questi mille anni Conegliano ha cambiato molte volte la propria struttura, anche se passeggiando per il suo centro storico sembra di essere stati catapultati nel Medioevo. Per utilizzare un’espressione della giornalista Lorenza Ferrighi della rivista Bell’Italia, “Conegliano si presenta come una torta nuziale a piani”, con la Torre della Campana (quello che rimane del castello medievale) a svettare, su questa “torta” che altro non è che il Colle di Giano (dal quale deriva il nome della città): più comunemente conosciuta dai coneglianesi come Castello, la Torre è la prima cosa che attrae l’attenzione e la meraviglia dei visitatori, riconducendoli a quei paesaggi molto spesso raffigurati nei quadri di Gianbattista Cima e di Giovanni Bellini. Unica parte rimasta del grande complesso fortificato cittadino, la Torre della Campana è stata opportunamente restaurata ed attualmente ospita al suo interno il Museo Civico cittadino, un percorso attraverso la storia della città ed il suo patrimonio artistico e culturale, che culmina con il Belvedere ricavato nella terrazza sulla sua sommità, permettendo ai visitatori di ammirare in quasi totalità tutto il paesaggio circostante, caratterizzato dalle colline per la maggiore coltivate a viti e ora candidate a diventare Patrimonio dell’Unesco. Dal Castello, si può piano piano scendere percorrendo Calle della Madonna della Neve, un percorso ricavato lungo la vecchia cinta muraria ancora osservabile e che ospita lungo il percorso la Chiesetta omonima, la quale esternamente si mostra incorporata nelle mura, con la piccola facciata che guarda verso la città. Poco prima di arrivare al Borgo, sulla destra si trova il cancello d’ingresso al Ex Convento di San Francesco, un tempo edificio religioso, oggi fulcro culturale ed artistico della città di Conegliano, sede di alcuni corsi universitari e location di molte manifestazioni storico-culturali. Terminata la Calle, pochi metri dopo ci si ritrova in Piazza Cima, fulcro centrale della città e del vecchio borgo, molto nota per la pendenza che la caratterizza e che la distingue da tutte le altre piazze. Su Piazza Cima si affacciano il Teatro Accademia, risalente all’Ottocento e uno dei più grandi teatri della Marca Trevigiana, che oggi può vantare un cartellone di spettacoli che registra in ogni appuntamento il tutto esaurito, ed il Palazzo Municipale. Piazza Cima si trova esattamente al centro di via XX Settembre, spina della città medievale che attraversa il centro storico nella sua totalità e contenuta ancora nelle mura cittadine che si possono intravedere, soprattutto percorrendo i Corsi Mazzini e Vittorio Emanuele, costruite sul percorso del vecchio Refosso, il fossato che difendeva il borgo ed il castello. È proprio qui che il 20 e 21 maggio si svolgerà la Mostra “Conegliano Doc.g street wine&food”, che rientra nel cartello della Primavera del Prosecco Superiore.
Via XX Settembre è conosciuta come la Contrada Granda e su di essa si affacciano nobili palazzi ricchi di decorazioni murarie ed affreschi. Di questi palazzi, sono assolutamente da ammirare esternamente il vecchio Monte di Pietà, che oggi ospita uno degli alberghi più importanti di Conegliano, il Palazzo Montalban Nuovo, Palazzo Sarcinelli, ora spazio espositivo conosciuto in tutta Italia, Casa Longega, famosa per le piastrelle in cotto che decorano la sua facciata, Casa Piutti, affacciata sulla Piazzetta XVIII luglio e caratterizzata da un poggiolo angolare e Palazzo Da Collo, casa di uno dei più famosi diplomatici coneglianesi del Cinquecento, arrivato sino in Oriente. Su Via XX settembre si trova inoltre il Duomo Cittadino, del quale è visibile solamente il Campanile, che svetta sulla facciata decorata della Sala dei Battuti, situata nell’edificio occupato dalla chiesa più importante della città. All’interno del Duomo Cittadino è possibile ammirare alcune delle opere artistiche più famose della città, tra le quali spicca la Pala d’Altare collocata nel presbiterio, recentemente restaurata ed eseguita da Giambattista Cima da Conegliano nel 1493, raffigurante la Madonna col Bambino e angeli, tra i santi Giovanni Battista, Nicola, Caterina d’Alessandria, Apollonia, Francesco e Pietro. La Sala dei Battuti, alla quale si può accedere dal cortile del Duomo, era luogo di incontro e sala decisionale dei membri dell’Ordine dei Battuti, confraternita tra laici di salda ispirazione cristiana, dediti alla carità, all’assistenza e all’educazione religiosa, ed è impreziosita da ventisette riquadri a fresco con storie dell’Antico e Nuovo Testamento, dall’Annunciazione a Maria al Giudizio Universale, realizzati da vari artisti, tra cui Francesco da Milano, Ludovico Pozzoserrato, Girolamo da Treviso il Giovane, Andrea Previtali e altri. Uscendo dal cortile del Duomo dalla parte opposta rispetto a Via XX Settembre ci si ritrova in via Gianbattista Cima, a pochi passi dalla casa natale del pittore coneglianese più famoso. La casa è visitabile e contiene all’interno riproduzioni delle opere dell’artista e importanti reperti di epoca preromana, trovati durante i lavori di restauro. Appena fuori dal centro storico è possibile ammirare la Fontana del Nettuno, prima posta in Piazzetta XVIII luglio e collocata solo nel Settecento alla collocazione attuale, la Scalinata degli Alpini, una delle cinque porte d’accesso alla Contrada Granda e le chiese dei Santi Martino e Rosa e di san Rocco.
Conegliano è inoltre sede della prima Scuola Enologica d’Italia e d’Europa, fondata nel 1876 dalla proficua collaborazione fra il chimico A. Carpenè e l’agronomo-enologo G.B. Cerletti e tuttora all’avanguardia per lo studio e la ricerca viti-enologica. Meritano una visita anche il Museo del Caffè, situato nelle vicinanze del centro storico e gestito dalla Dersut, una delle aziende più importanti in campo di torrefazione nata proprio a Conegliano ed il Museo degli Alpini, contiguo alla Chiesa dei Santi Martino e Rosa e ospitato all’interno dell’antico convento dei dominicani, chiuso in età napoleonica, poi deputato a caserma San Martino, nella quale vennero fondati il 6° reggimento Alpini ed il 7° e 3° di artiglieria da montagna. All’interno conserva cimeli del 3° reggimento artiglieria da montagna di Tolmezzo, cittadino onorario di Conegliano, ed è sede di mostre temporanee sul tema militare.